All’interno di questo portale parliamo spesso del Cowboy Coding e di quanto questa pratica possa essere rischiosa per il tuo sito web online, ma dobbiamo ammettere che non sempre è facile poter mantenere la propria installazione WordPress sincronizzata con quella online.
Se devo essere onesto quanto appena detto non è più vero e oggi ti presenterò la soluzione che nella nostra web agency usiamo felicemente da diversi anni.
WordPress è sicuramente una piattaforma molto potente e allo stesso tempo semplice da usare, ma per chi crea temi o plugin la vita non è sempre facile.
Una semplice installazione WordPress è composta di file e database, i primi sono elementi molto semplici da sincronizzare perché soluzioni come Git aiutano moltissimo a conoscere le varie modifiche che vengono apportate ma per quanto riguarda il database il discorso è leggermente diverso perché al suo interno vengono salvate molte informazioni (la più importante tra tutte è forse la URL del sito web) che rendono difficile poter spostare la nostra installazione dal computer sul quale lavoriamo al server online.
Per risolvere questa situazione sono state già sviluppate diverse vie infatti nel repository WordPress troviamo molti plugin dedicati a questo scopo, abbiamo alcuni script e potremmo anche configurare il nostro ambiente di sviluppo in modo da usare lo stesso dominio sul quale verrà pubblicato il sito web.
Oggi però voglio presentarti qualcosa del quale non sento parlare spesso ma che trovo fondamentale per il mio lavoro. Mantenere la nostra installazione locale sincronizzata con i contenuti, le immagini, i plugin e tutte le altre modifiche che possono avvenire online diventerà un gioco da ragazzi, ma soprattutto semplificherà la gestione del deploy del nostro lavoro.

Quindi se sei uno sviluppatore interessato a conoscere questo nuovo strumento che ti permetterà di semplificare e gestire al meglio il tuo lavoro ti consiglio proprio di continuare a leggere questo articolo, personalmente ho salvato ore di lavoro grazie a questa soluzione e spero che riuscirai a farlo anche tu.
Che cosa è il deploy?
Il deploy non è altro che la possibilità di avere un ambiente di test dove poter applicare e sperimentare le proprie modifiche senza dover andare a modificare il sito in produzione. Sono sicuro che moltissimi degli sviluppatori che leggono questo blog sono stati contattati da qualche cliente che richiedeva impegnative modifiche al suo sito, modifiche che richiedevano test e diversi tentativi per assicurarsi che tutto funzioni a dovere.
Se le modifiche non sono molte e sembrano innoque potresti pensare di aprire il tuo client FTP e modificare i file direttamente dal server (anche io l’ho fatto diverse volte), purtroppo questa non è né la soluzione più performante, tantomeno la più sicura.
Collegarsi via FTP e gestire il progetto in questo modo rischiamo di mettere in pericolo i file sui quali stiamo lavorando e di conseguenza lo stesso sito del cliente! Quando sviluppi, non hai tempo per correre dietro ai problemi che si presentano sul sito, non puoi mantenere un livello alto di concentrazione se continui a saltare da un problema ad un altro…
[clickToTweet tweet=”Modificare i file via #FTP mette a rischio il nostro lavoro, basta un piccolo errore di connessione e tutto andrebbe perso!” quote=”Modificare i file via #FTP mette a rischio il nostro lavoro, basta un piccolo errore di connessione e tutto andrebbe perso!”]
La soluzione più sicura e veloce è quella di creare una nuova installazione WordPress all’interno del proprio ambiente di sviluppo ma, nel momento del trasferimento del nuovo tema o plugin, ti accorgi che per costruirlo hai fatto affidamento ad alcune informazioni che sono presenti nel tuo database e che non sono presenti su quello del cliente, altro grattacapo! Se conosci la sintassi SQL non ti sarai preoccupato molto, avrai effettuato l’accesso e avrai importato le informazioni necessarie al suo interno.
Per fare queste operazioni, hai comunque perso tempo.

La miglior pratica di deploy che potresti realizzare è quella di creare un clone del sito del cliente, modificare questo all’interno del tuo ambiente di sviluppo e, a fine lavori, caricare tutto automaticamente senza troppe preoccupazioni. Talvolta realizzare questi ambienti non è una cosa molto facile ma, per il 99% dei casi, quello che serve è avere un server web locale e… WordMove!
Abbiamo già condiviso alcuni consigli su come poter creare ambienti di sviluppo facilmente presentando sia la soluzione con Vagrant e VVV che quella con Docker e lo script creato dal nostro Eugenio.
WordMove è un progetto, del tutto Italiano, che mi ha semplificato enormemente la vita! Tutto quello che devi fare è installare questa gemma e creare un unico file di configurazione, fatte queste due azioni, sarai in grado si sincronizzare il tuo progetto locale con quello ospitato nel server online (e viceversa) utilizzando un semplicissimo comando: wordmove
.
Ma… Hai proprio detto Gemma?!?
A breve andremo a vedere come utilizzare questo potente comando in alcune situazioni comuni nello sviluppo WordPress ma, quello che desidero fare adesso, è spiegarti il motivo del mio riferimento alla gemma. A differenza di WP CLI, il progetto WordMove è stato sviluppato in Ruby e che ci permette di lanciare dei semplici comandi via terminale. Come il PHP però, questo linguaggio non si trova installato in alcuni sistemi operativi e bisogna preparare il nostro sistema.
Senza andare troppo nel dettaglio, per far funzionare WordMove all’interno del tuo sistema avrai bisogno dei seguenti componenti:
- Ruby – avere installato questo linguaggio all’interno del proprio sistema è necessario per eseguire i suoi comandi;
- RubyGems – una volta che hai installato questo linguaggio ed il suo compilatore ti conviene installarti anche questo gestore di pacchetti (o gemme) che ti permetterà di installare facilmente WordMove ed altri strumenti interessanti.
A questo punto ti trovi di fronte ad un bivio, ho una buona ed una cattiva notizia per te, ti lascio la libertà di scegliere quale leggere prima:
- Cattiva Notizia – in questo articolo non andremo a vedere come installare questi componenti, se sei interessato non esitare ad aggiungere un commento ma per motivi di lunghezza non posso proprio andare oltre;
- Buona Notizia – se utilizzi Mac o Linux ci sono buone possibilità che troverai questi componenti preinstallati nel tuo sistema, se utilizzi Windows… Forse è arrivato il momento per creare una macchina virtuale ed installare Linux 😉
Se continui a leggere do per scontato che sul tuo sistema sia presente sia Ruby che RubyGems, per essere sicuro di aver tutto pronto puoi lanciare questi due comandi all’interno del terminale:
iMac-di-Andrea:~ andreabarghigiani$ ruby -v ruby 2.4.3p205 (2017-12-14 revision 61247) [x86_64-darwin17] iMac-di-Andrea:~ andreabarghigiani$ gem -v 2.6.14
I comandi ruby -v
e gem -v
ci permettono di conoscere le versioni installate sul nostro sistema operativo, questa gemma è disponibile da diverso tempo e funzionerà correttamente anche con versioni meno recenti di questi programmi, la cosa importante è assicurarsi che la versione di Ruby installata sia almeno la 2.
Altre Buone Notizie
Come ho anticipato precedentemente, molti dei problemi che noi sviluppatori incontriamo con WordPress vengono incontrati quando abbiamo la necessità di spostare la nostra installazione locale a quella online.
La complessità di questa operazione risiede nel fatto che WordPress fa affidamento al database MySQL per salvare tutte le informazioni che riguardano la piattaforma stessa. Informazioni come il nome, gli articoli, le pagine ma anche la stessa URL del sito vengono tutte salvate nel database, e questo comporta spesso diversi problemi. Ad esempio per spostare un sito è necessario modificare la URL presente nel database, operazione non sempre facile e che diversi sviluppatori hanno affrontato con diversi approcci.
Il bello di WordMove è che ti permette di fare questo, e molto altro, dalla semplice e veloce riga di comando.
Installa WordMove
Adesso che ho fatto tutte le introduzioni del caso è giunto il momento di scoprire come si installa questa fantastica applicazione. Tutto quello che devi fare è lanciare il seguente comando all’interno del tuo terminale con il quale installarai WordMove attraverso il gestore di gemme RubyGems.
$ gem install wordmove
Sono sicuro che ti aspettavi qualcosa di più complicato, vero?!? E invece no! Tutta l’installazione viene gestita da RubyGems e al termine di questa tutto quello che devi fare è iniziare ad utilizzare il programma! Per assicurarci che tutto sia funzionato nel migliore dei modi, prima di iniziare a lavorare sul serio, è giusto controllare se abbiamo a nostra disposizione tutti i comandi necessari:
iMac-di-Andrea:~ andreabarghigiani$ wordmove help Commands: wordmove --version, -v # Print the version wordmove doctor # Do some local configuration and environment checks wordmove help [TASK] # Describe available tasks or one specific task wordmove init # Generates a brand new movefile.yml wordmove pull # Pulls WP data from remote host to the local machine wordmove push # Pushes WP data from local machine to remote host
Come puoi notare, in fin dei conti il terminale non è poi così cattivo. Basta ricordarsi il nome del comando che vuoi utilizzare e far seguire questa dal parametro --help
per avere una lista completa dei comandi che possiamo lanciare attraverso questa applicazione; andiamo adesso a scoprirle nel dettaglio:
help [TASK]
– sostituendo[TASK]
con uno dei comandi che presenteremo più in basso potrai avere a disposizione una documentazione dettagliata sul comando stesso (cosa che andremo comunque a vedere a breve);doctor
– controlla se la configurazione del tuo ambiente è corretta e ti fornisce alcuni consigli su come risolvere i problemi incontrati;init
– questo comando permette di generare un nuovo file di configurazione (un fileMovefile
) che ti permetterà di muovere il tuo progetto da un server ad un altro;pull
– come da definizione inglese ti permetterà di tirare la tua installazione online all’interno del tuo server locale creando un clone completamente sincronizzato con quello online;push
– anche in questo caso ci viene data la possibilità di sincronizzare una installazione WordPress con un’altra, ma questa volta possiamo trasferire in modo del tutto indolore il tuo ambiente di sviluppo all’interno del server online.
Questa è stata una veloce carrellata delle funzionalità che avrai a disposizione con WordMove, andiamo intanto a scoprire come creare un file di configurazione…
Movefile
, un unico file di configurazione
Forse ispirati dallo stesso WordPress e del suo wp-config.php
, anche i creatori di WordMove hanno deciso di inserire all’interno di un unico file tutta la (semplice) configurazione del programma. A breve andremo a vedere passo passo come creare e configurare questo file ma prima è importante capire come sia possibile collegarsi alla nostra piattaforma con questo strumento.

# Configurazione Locale local: vhost: "http://url/locale" # URL locale wordpress_path: "/percorso/cartella/sviluppo/wordpress" # usa un percorso assoluto database: name: "nome_database" # Nome del Database user: "utente" # Utente MySQL password: "password" # Password MySQL host: "localhost" # URL host MySQL
Come puoi vedere tu stesso, la sintassi del file è molto semplice, nella parte più alta con la voce vhost
hai la possibilità di definire la URL del progetto locale e inserire anche il percorso assoluto che specifica la posizione della cartella contenente il progetto WordPress, utilizzando la voce wordpress_path
.
All’interno di questi blocchi di codice trovi molto spesso delle frasi che iniziano con #, considera questo come un semplice commento su riga singola. Si comporta esattamente nello stesso modo di // quando utilizzato all’interno del PHP.
Sotto a queste informazioni devi inserire i dati che permetteranno a WordMove di accedere al server MySQL presente nell’installazione locale in questo modo potrai importare o esportare il database locale grazie ai comandi di questa applicazione.
Configurazione Online
# Configurazione Online staging: vhost: "http://url/online" # puo' essere anche un dominio wordpress_path: "/home/percorso/public_html" # usa un percorso assoluto database: name: "nome_database" # Nome del Database user: "utente" # Utente MySQL password: "password" # Password MySQL host: "localhost" # URL host MySQL
Praticamente in questa sezione andrai ad aggiungere gli stessi parametri che abbiamo visto precedentemente, ma questa volta saranno dati relativi al server online. Mi raccomando fai attenzione a quello che stai facendo 😉
Configurazione SSH o FTP
Come dicevo precedentemente, in questo tutorial andremo a configurare WordMove per utilizzare la connessione SSH che risulta essere più veloce e sicura di una qualsiasi connessione FTP ma, se hai bisogno di utilizzare questa configurazione, in questo codice trovi anche la porzione che dovrai decommentare per attivare la funzionalità FTP.
# Configurazione SSH ssh: user: utente # Utente SSH password: password # Password SSH host: indirizzoIP # Indirizzo IP server SSH # Decommentando questa sezione puoi configurare il tuo FTP # ftp: # user: "user" # Utente FTP # password: "password" # Password FTP # host: "host" # URL FTP # passive: true # Connessione Passiva o Attiva
Anche in questo caso, tutto quello che devi fare è inserire le informazioni che il tuo stesso provider avrà condiviso con te e che ti permetteranno di configurare questa applicazione.
Decidi che Cosa Escludere
Molte volte, quando lavoriamo ad un progetto, all’interno della sua cartella prendono vita diversi file che magari ci permettono di gestire il versioning del nostro codice (come ad esempio la cartella .git
creata dall’omonimo sistema) oppure la gestione del progetto stesso da parte del nostro editor di testo. I motivi per i quali la nostra cartella ospita diversi possono essere i più disparati e curiosi ma questo non toglie il fatto che non vogliamo caricare questi file all’interno del server di produzione, ma piuttosto mantenerli segretamente all’interno della nostra cartella locale.
# Cosa Escludere exclude: - ".git/" # Quali - ".gitignore" # File - ".sass-cache/" # Vuoi - ".htaccess" # Escludere - "bin/" # Dalla - "tmp/*" # Sincronizzazione - "Gemfile*" # ? - "Movefile" # Aggiungi - "wp-config.php" # Uno - "wp-content/*.sql" # Per - "trueIdeaMus.sublime-project" # Riga
Grazie alla sezione exclude:
abbiamo la possibilità di specificare il nome ed il percorso del file che vogliamo escludere dalla sincronizzazione e non dobbiamo assolutamente preoccuparci di questi in futuro.
È Giunto il momento del divertimento!
E purtroppo anche quello della chiusura di questo articolo… Vedremo in uno futuro come utilizzare al meglio i comandi pull
e push
che ti permetteranno di sincronizzare le differenti installazioni della piattaforma WordPress sulla quale stai lavorando.
Se vuoi provare tu stesso e se hai creato nel modo corretto il Movefile
tutto quello che devi fare e lanciare il seguente comando all’interno della cartella che dovrà contenere il tuo nuovo progetto:
$ wordmove pull --all
Con questo stai dicendo a WordMove di prendere tutto il contenuto del sito online e di tirarlo nel tuo sistema locale. Tornando all’esempio che facevo qualche paragrafo prima, grazie a questo semplicissimo comando stai clonando il sito del tuo cliente all’interno del tuo sistema locale e nel giro di qualche minuto (dipende molto dalla grandezza del sito stesso) sarai in grado di applicare le modifiche necessarie ed iniziare il tuo lavoro.
Conclusioni
Avrei voluto continuare a scrivere questo articolo e continuare a condividere con te alcuni concetti davvero interessanti che fanno di questa applicazione una must have per ogni sviluppatore WordPress ma purtroppo abbiamo già raggiunto il limite delle 2500 parole (che cerco sempre di rispettare per mantenere attiva la tua attenzione). Dato che mi potrei sbagliare, facciamo un piccolo sondaggio.
Se sei arrivato a leggere fin qua ed hai ritenuto l’articolo ben costruito e che potrebbe approfondire altri aspetti, devi semplicemente commentare questo articolo inserendo qualcosa come verso le 2500 parole e oltre, qualcosa di stupido tanto conosci lo spirito 😉
Se invece preferisci leggere articoli più corti, avvisami anche di questo perché in base ai messaggi che questo articolo raccoglierà cercherò di adattare al meglio il mio stile di scrittura alle tue esigenze.
Ciao Andrea!
Articolo molto interessante,
non capisco però dove devo andare ad inserire il file “wordmove” che fai scaricare…
Riesci a chiarirmi le idee?
Grazie molte,
Riccardo
Ciao Riccardo,
il file Movefile deve essere inserito direttamente nella root della tua installazione WordPress, in questo modo potrà tranquillamente modificare all’occorrenza i file che sincronizzerai.
Spero di aver risolto il tuo dubbio ma se così non fosse non esitare a rispondere di nuovo.
Grazie mille per i complimenti e a presto,
Andrea
Ciao Andrea,
grazie per questo interessante articolo! Sul piu’ bello mi concludi l’articolo? Spero che tu possa scriverne altri in cui ci mostri come configurare gli ambienti (staging, produzione) e i vari comandi push and pull (anche del DB).
Grazie ciao,
Roberto
Ciao Roberto,
scusa se ci ho messo tanto a risponderti ma stavo preparando la pubblicazione dell’articolo su questo portale e la cosa mi ha portato via un po’ di tempo. Voglio rassicurarti sul fatto che torneremo sicuramente a descrivere nel dettaglio questa importantissima gemma per lo sviluppo WordPress, infatti abbiamo intenzione non soltanto di pubblicare un articolo dettagliato sul suo utilizzo ma anche di creare un video!
Ciao Andrea, ormai uso WordMove da quasi tre anni e ti confermo che è davvero una manna dal cielo.
Complimenti per l’articolo 😉
Grazie mille per i complimenti all’articolo e mi fa piacere che anche tu usi questo preziosissimo strumento, torneremo a trattare questo argomento in un futuro articolo perché ci sono tante piccole utilità che questo strumento offre e forse, a parte la configurazione, sarà necessario anche mostrare il suo utilizzo 😉
Ciao Andrea, ho letto l’articolo, sempre ottimo come sempre, c’è una cosa che non mi è chiara, per utilizzare questa tecnologia quali devono essere le caratteristiche dell’hosting?
Mi spiego meglio, solitamente lavoro con Serverplan su piani hosting condivisi da 80€/100€ all’anno, se non sbaglio Ruby non è presente. Quindi ti vorrei chiedere su quali caratteristiche hosting dovrei orientarmi per sfruttare appieno tutta questa tecnologia?
Grazie
Ciao Antonio,
a meno che tu non desideri lanciare comandi WordMove collegato via SSH al tuo server non è necessario che sia presente Ruby, questo è il bello di WordMove.
Generalmente installiamo questa gemma all’interno del nostro ambiente di sviluppo locale ed eseguiamo tutte le richieste di
push
epull
direttamente dal nostro computer, in questo modo fintanto che puoi accedere all’hosting che utilizzi con SSH non avrai alcun problema.Beh se devo essere sincero, è bene che il tuo server sia Linux perché WordMove utilizza dei comandi da shell (come per esempio
rsync
omysqldump
) che gli consentono di comprendere quali sono i file che sono stati modificati e caricare esclusivamente quelli.Se sei alla ricerca di un ambiente di sviluppo che abbia WordMove integrato puoi fare riferimento all’ottimo articolo scritto da Eugenio in cui ci spiega come funziona Docker e ci presenta uno script che ha creato per facilitarci il lavoro.
Andrea ti ringrazio per la risposta e per i nuovi dettagli che hai aggiunto. Ora cercherò di informarmi meglio su tutte le caratteristiche del piano hosting che utilizzo e vado a verificare la presenza del SSH.
In alternativa potrei pensare di migrare verso un’hosting differenti come per esempio Siteground.
Grazie ancora, sei sempre super =)
Ciao di nuovo Antonio,
mi fa un incredibile piacere leggere le tue parole e sapere che i nostri contenuti sono utili.
Se spendi 80/100€ anno molto probabilmente sei già su un piano che consente l’accesso SSH e non devi far altro che contattare l’assistenza o leggere la documentazione per capire come proseguire. Detto questo noi lavoriamo spesso con SiteGround e siamo anche suoi affiliati perché rispettiamo molto il lavoro che stanno facendo e hanno un rapporto qualità/prezzo veramente impressionante. Nel caso in cui tu decida di cambiare hosting e sfruttare la potenta cache che SiteGround mette a disposizione ti chiederei la gentilezza di utilizzare il nostro link, così facendo ci darai una mano a sostenere questo progetto e ci aiuterai a migliorare il rapporto che abbiamo con questo hosting.
Spero di averti aiutato ulteriormente e continua a commentare questo o gli altri nostri articoli quando vuoi, è un piacere leggere i tuoi commenti.
A presto,
Andrea
Questo tutorial mi ha davvero incuriosito.
Ho provato in passato a “clonare” il sito da cpanel e tenerne uno online di test e uno in produzione.
Quando è avvenuto il momento di aggiornare il tutto sono capitati i casini con db duplicati e indrizzi che puntavano al vecchio o al nuovo sito.
Ho cercato di clonare manualmente il sito in locale ma con scarso successo con un LAMP. ora se WordMove mi risolve questo problema sono ben felice.
Non sono sicuro che il mio servizio hosting dia l’access ssh (è netsons) ma anche via ftp la procedura funziona?
Aspetto i tuorial successivi!
Ciao Nico,
grazie mille per questo bel commento, mi fa veramente piacere che questo articolo ti abbia aiutato a scoprire un “pezzo di tecnologia” veramente utile. Io stesso ho sempre avuto problemi a portare un sito online in locale o viceversa ma da quando ho conosciuto WordMove non posso più farne a meno.
Questo articolo deve essere aggiornato perché la gemma si è aggiornata dalla sua pubblicazione e sono uscite delle funzionalità davvero interessanti, anche se non ne aveva bisogno perché quelle base sono più che sufficienti.
Ho dato uno sguardo veloce al sito di Netsons ma non ho trovato alcuna documentazione a riguardo, il mio consiglio è quello di metterti in contatto con l’assistenza per vedere se possono concederti un accesso SSH perché WordMove è incredibilmente più veloce se utilizzato in questo modo e oltre a questo potresti anche usare WP CLI per eseguire alcune operazioni sulla tua installazione WordPress. Se poi non ti attivano questo servizio lasciati dare un consiglio: lasciali ?
Io userei, come faccio per SkillsAndMore, SiteGround che già con il suo piano gratuito hai accesso SSH e WP CLI preinstallato sul server. Se poi consideri che è un servizio con ottime prestazioni e il trasferimento te lo fai in autonomia con un loro plugin capisci bene che vale ogni centesimo che costa (che poi non costa neanche troppo).
Comunque se vuoi anche dare una svolta al tuo sviluppo io ti consiglio questo articolo in cui ti parliamo di Docker e di come usare un container che abbiamo realizzato per velocizzare lo sviluppo locale, container che contiene già WordMove al suo interno quindi non dovrai neanche installarlo sulla tua macchina ?
Spero di averti aiutato a prendere una scelta e spero di avere presto tue notizie.
PS: se invece vuoi/devi restare su Netsons usando FTP ricorda che comunque sulla tua macchina di sviluppo dovrai comunque installare
lftp
e questo può variare a seconda del tuo sistema operativo.ieri sera ho provato sul mio mac senza sapere di dover installare lftp
debbo dire che era già tutto istallato (ruby e gem) ma mi dava un errore sui permessi alla cartella di gem.
reinstallando tutto da brew e mettendo un “sudo” davanti all’installazione è andato tutto a buon fine.
non essendo uno sviluppatore professionista e avendo poche conoscenze da terminale già mi ritengo soddisfatto.
ho configurato il file movefile con “nano” in locale e ftp. lui ha fatto qualcosa dandomi però degli errori.
mi ritrovo una cartella su mac come se avesse scaricato le cartelle di wp ma se vado su browser a digitare l’indirizzo locale non trovo nulla.
di qui alcune domande
a) mi serve comunque un’installazione tipo xampp in locale per vedere le pagine?
b) se io in locale uso un indirizzo .local sbaglio o debbo preferire il classico localhost?
ci sono comunque poche risorse video e documentazione a prova di newbie. quindi secondo me un tutorial fatto bene!
sono anche in scadenza di hosting ma mi frena il passaggio da un sito che comunque funziona ad un hosting che non conosco. la migrazione mi preoccupa insomma!
buon lavoro
Ciao Nico,
rispondo direttamente alle tue domande:
a) sì hai sempre bisogno di un AMP che gestisca il tuo sito web, molto probabilmente gli errori che hai ricevuto sono relativi alla mancanza di un server SQL nel quale poter caricare il dump del database del sito online;
b) in locale puoi usare qualsiasi dominio tu preferisci basta che:
1. il dominio che stai utilizzando sia indicato alla voce
vhost
della configurazione per il sistema locale2. il file
hosts
del tuo sistema operativo deve essere configurato di conseguenzaDetto questo, se accetti un suggerimento, considerando che sei anche a termine del tuo hosting se Netsons non ti attiva un accesso SSH io valuterei proprio di spostare il sito da un’altra parte. Non temere il trasferimento che in alcuni casi questo viene gestito internamente dallo stesso hosting che desideri usare.
serve un tuo tutorial magari video perché sul punto a) non ho capito!
Ciao Andrea,
grazie per il bell’articolo. In azienda usiamo WordMove da qualche mese e mi sembra un sistema davvero ben pensato (al netto delle difficoltà iniziali di configurazione, soprattutto lato hosting). Vorrei farti una domanda: dato che i creatori stessi di WordMove sconsigliano l’utilizzo del push/pull tramite FTP, sto usando la connessione SSH, sicuramente più sicura ed efficiente. Però ho spesso problemi dovuti alla chiave di crittatura del certificato. Ho visto che usand sshpass si riesce a far digerire meglio la chiave a WordMove ma non sempre risolve i problemi. A te ha mai dato criticità? Se si, come le hai risolte? Ciao e grazie per le ottime guide, sempre utili 🙂
Ciao Pier Paolo e grazie per il commento, sono felice di sapere che l’articolo e soprattutto WordMove sono utili al tuo lavoro.
Onestamente è molto tempo che non lavoro con questa gemma e ti confesso che negli ultimi tempi che la usavo mi trovavo a inserire manualmente la password ogni volta 😂
Comunque se hai qualche problema ti consiglio di aprire una issue sul repo GitHub del progetto, sono sicuro che loro ne sanno molte più di me a riguardo.
Spiacente di non poterti essere più di aiuto ma veramente non saprei come aiutarti ulteriormente.